MARIO E ANNA
Mario e Anna (nomi di fantasia) sono una coppia di anziani che prende la metropolitana alla fermata del Policlinico. L’uomo, ha delle strane macchie sul corpo, è triste e pensieroso ma la donna cerca di tirargli su il morale.
Racconti brevi spesso ironici ambientati nella città di Roma, alcuni anche in dialetto romanesco.
Mario e Anna (nomi di fantasia) sono una coppia di anziani che prende la metropolitana alla fermata del Policlinico. L’uomo, ha delle strane macchie sul corpo, è triste e pensieroso ma la donna cerca di tirargli su il morale.
C’è lui, a Termini, alto, con il codino, assiduo frequentatore della stazione che – apparentemente – campa con la vendita di accendini. Lo so perché è quello che mi ha chiamato “Sandokan” quando ha provato a venderli a me. Ed io, naturalmente, non ne ho comprato uno ma in compenso, …
Durante l’attesa dell’autobus mi siedo al tavolino fuori ad un bar bevendo un caffè. Un uomo è in piedi sull’uscio della porta del negozio accanto, indossa pantaloni e camicia color mostarda; davanti a noi un giovane ragazzone
Termini. Una signora è ferma davanti la macchinetta automatica per fare il biglietto del treno. Nel momento stesso in cui mi sto avvicinando, sento la voce elettronica dire: «FAI ATTENZIONE AI BORSEGGIATORI».
ASCOLTA L’AUDIO RACCONTO Stamattina prendo il mio solito autobus a San Paolo e devo dire che sono stato fortunato perché siamo arrivati in fermata nello stesso momento. Lo so che questa indicazione non è funzionale alla storia ma questi eventi quando accadono vanno raccontati.
Sono seduto al tavolino del bar, il sole è sparato sul mio viso, che d’inverno è veramente un piacere, mentre mi godo il mio solito quarto d’ora di pausa. Mi passa davanti una coppia: nonna e nipote. La prima, sorridente, ha occhi vispi. La seconda, sorridente, ha occhi solo per …
Stazione Cipro, due vecchiette ed un vecchietto che, senza esagerazioni, avranno fatto 250 anni in totale, stanno davanti il tornello di entrata della metro. Si posizionano con grande accortezza uno dietro l’altro, vicini vicini.
Nella più classica delle storie romantiche, ci saremmo
innamorati perdutamente, nella realtà il mio sguardo grida: “Eh no, cazzo! A costo di lasciarle un buco sulla maglia io non scendo dall’autobus!”
E il suo ribatte: “Eh no, porcatroia, a costo di portarmi dietro ’sto babbeo, io devo andare a prendere la metro!”