Entro in un bar e mi dirigo in cassa. La ragazza è girata di spalle. Sul bancone due pezzi da 50 centesimi mi guardano e, sorridendo, mi fanno un occhiolino.
Lei si gira verso di me e chiede cosa prendo. Io sorrido, indico il piattino e rispondo un caffè. Batte lo scontrino e mi dà pure 10 centesimi di resto.
Torno indietro di 22 anni, quando lavoravo in un bar vicino a delle case popolari, i ragazzi più grandi di me, ogni tanto, rubacchiavano gomme e caramelle, ma poi preferivano dirmelo perché trovavano più soddisfacente dimostrare che erano riusciti a fregarmi piuttosto che andar via con il malloppo ma senza nessuno con cui vantarsi.
Ora li capisco e condivido la loro scelta.
E infatti sorrido… e le dico la verità.