CAFFE’ DIPENDENTE
Quando la dipendenza del caffè vince l’imbarazzo di chiederne uno gratis al bar.
Quando la dipendenza del caffè vince l’imbarazzo di chiederne uno gratis al bar.
Premetto che dai miei racconti sembra che io passi le giornate nei bar e, se non fosse che specifico sempre che sto prendendo un caffè, molti mi potrebbero immaginare seduto al tavolo tutto il giorno a bere Peroni.
Quando salgo su di un mezzo pubblico do sempre una rapida occhiata ai posti liberi, tra quelli in lizza comincio a scartare
C’è chi sogna di incontrare il Dalai Lama, chi Zichichi, chi Samanta Cristoforetti, chi Gigi D’Alessio (si ce ne sono, facciamocene una ragione)… io no,
Spesso la stranezza che racconto è quelle di terze persone. Stavolta per strano ci sarò passato io.
In piedi in una metro abbastanza affollata, tiro fuori ingenuamente un libro di Bukowski che ho da poco cominciato a leggere.
Nella zona dove lavoro, Montagnola, spesso incontro un tipo che avrà 65/70 anni che fa footing… o jogging… o running…
Mai successo che sul treno mettessero della musica in diffusione, quindi mi viene il dubbio che quella di Star Wars sparata stamattina a sorpresa,
Leggi la prima parte. Guarda il caso come mi stuzzica. Sono passato di nuovo davanti al cancello e non c’è più il cuore ignorante e testardo di ieri, a pochi passi invece che ti trovo? Quest’altro, a forma di scatolina, blu, aperta e vuota dentro.
Ti trovo un palloncino a forma di cuore davanti a un cancello, sembra come se volesse entrare… Faccio per prenderlo, ma per tutta risposta sento un: «Ahó, ma che voi? Vattene via!»