LE SCUSE
Sto andando in ufficio, mancano gli ultimi cento metri, una signora anziana ha un boxer (cucciolo) al guinzaglio. Il cane ha energia da vendere, la signora invece l’ha venduta tutta da parecchio tempo.
Sto andando in ufficio, mancano gli ultimi cento metri, una signora anziana ha un boxer (cucciolo) al guinzaglio. Il cane ha energia da vendere, la signora invece l’ha venduta tutta da parecchio tempo.
Stazione Ostiense, il servizio vocale avvisa che per un problema tecnico gli annunci vocali non sono attendibili.
Ho sempre avuto il dubbio, ma stamattina ne ho avuto la conferma. Tra la folla di persone in attesa dell’autobus, noto una signora accanto a me sui 50 anni: bassina, carnagione scura, viso schiacciato, ha l’aria mansueta e nulla mi toglie dalla mente che sia di origine vietnamita.
Stazione Cipro, due vecchiette ed un vecchietto che, senza esagerazioni, avranno fatto 250 anni in totale, stanno davanti il tornello di entrata della metro. Si posizionano con grande accortezza uno dietro l’altro, vicini vicini.
Nella più classica delle storie romantiche, ci saremmo
innamorati perdutamente, nella realtà il mio sguardo grida: “Eh no, cazzo! A costo di lasciarle un buco sulla maglia io non scendo dall’autobus!”
E il suo ribatte: “Eh no, porcatroia, a costo di portarmi dietro ’sto babbeo, io devo andare a prendere la metro!”
ASCOLTA L’AUDIO RACCONTO 8.10 fermata dell’autobus. Freddo artico. Io ho così tanta roba addosso che se mi accoltellassero arriverebbero al massimo alla maglia dell’ ottavo substrato. Arrivano tre teenagers, devo dire vestiti simil-eleganti. Uno dei tre, un ragazzone alto e ben piazzato, ha un classico Montgomery stile anni ’90 di …
Quali ricordi saresti disposto a cancellare per fare spazio a dei nuovi?
Questo anziano signore, il protagonista del racconto, ha ceduto tutta la sua vita per amore.