LA RICETTA DEI PISELLI
Il mio vicino sul treno, un signore anziano di ben oltre 70 anni, si tiene occupato con un’app con cui, mi sembra di capire, cerca nelle vicinanze ragazze iscritte alla stessa community.
Racconti brevi, a volte divertenti altre più seri, di situazioni realmente accadute nella vita di tutti i giorni che vivo come pendolare a Roma. Tra ingiusta normalità e ingrata pazzia, tra ironia e poesia, tra il divertimento e la tristezza, il tutto condito da una schietta romanità, vengono fuori storie, vere, che in realtà possono durare anche pochi minuti ma che secondo me meritano di essere raccontate.
I CONSIGLIATI:
– Pensavo fosse amore, invece era il 769
Un incontro tra me e una ragazza, mentre io sto salendo su un autobus e lei sta scendendo. Le nostre maglie rimangono incastrate, potrebbe essere l’inizio di una storia d’amore… ma non è stato così.
– Il ritratto
Incontro surreale con un ragazzo all’interno di un autobus, dove mi chiede di leggergli il libro che ho in mano. Ho accettato la sfida, ma solo se lo avessimo letto entrambi.
– Kirstie
Seduti sul treno, una ragazza sconosciuta fa un ritratto alla coppia davanti a noi. Disegnandoli anche nel futuro. Sembra incredibile ma è successo veramente.
– La rivincita degli anni ’90
Questa storia la trovo particolarmente simpatica perché fonde la tenerezza di una giovane coppia insieme alla rozzezza dei stessi giovani di oggi.
– Priorità nella vita
Forse il racconto più corto che abbia scritto finora. Ma così è nato e così deve essere, non c’è altro da aggiungere. Schietto, diretto, un po’ amaro ma sicuramente divertente.
– Giallo sul 767
Durante la corse di un autobus c’è qualcuno che si diverte a suonare il campanello per prenotare la fermata. Il mistero e la passione dell’autista per i gialli ha fatto nascere questo racconto molto divertente.
Il mio vicino sul treno, un signore anziano di ben oltre 70 anni, si tiene occupato con un’app con cui, mi sembra di capire, cerca nelle vicinanze ragazze iscritte alla stessa community.
Ignara del solito rinculo impertinente di partenza della metro, un’anziana signora si sta sedendo, lentamente, nell’unico posto rimasto libero.
Ieri in metro, mentre scrivevo di Mr Mostarda, eravamo tutti occupati a farsi i cazzi propri…
Immaginate un uomo alto e grosso che grida a squarciagola con la bocca a tutta apertura per circa 10 secondi. Togliete l’audio e avrete il tipo accanto a me sulla destra che sta sbadigliando senza, naturalmente, mettere la mano davanti.
Salgo sul treno gremito di persone come al solito, nei posti a 4 ci sono un ragazzone, un signore ed una ragazza.
ASCOLTA L’AUDIO RACCONTO Zona di lavoro nuova, bar per il caffè nuovo. Mi pare ovvio. Visto che ho tempo da perdere, il caffè, accompagnato da un biscottino al cioccolato, me lo bevo tranquillo e gaio seduto fuori al tavolino. Passano due donne, mi guardano e le sento dire palesemente «No …
Oggi pomeriggio verso le 18.15, mentre ero seduto sotto un portico a Balduina, si è avvicinata una signora con aria minacciosa e seriamente mi ha detto «Si deve vergognare a fare certe cose»….. «davanti a lui!».
La gara è iniziata di mattina presto al tornello per entrare in metro a Termini. Infilo l’abbonamento nella macchinetta che, maledetta, invece di farlo immediatamente uscire, comincia ad emettere strani rumori, facendomi immaginare quel pezzo di carta al suo interno che fa avanti e indietro.
Durante l’attesa dell’autobus mi siedo al tavolino fuori ad un bar bevendo un caffè. Un uomo è in piedi sull’uscio della porta del negozio accanto, indossa pantaloni e camicia color mostarda; davanti a noi un giovane ragazzone
Termini. Una signora è ferma davanti la macchinetta automatica per fare il biglietto del treno. Nel momento stesso in cui mi sto avvicinando, sento la voce elettronica dire: «FAI ATTENZIONE AI BORSEGGIATORI».